13/08/11

indici puntuti

Dopo qualche tempo dalla partenza ci arrivò una lettera di Dorin, nel suo italiano stentato, non ricordo con precisione cosa dicesse, insomma le cose delle lettere, i saluti, delle informazioni sui giri in Europa prima di tornare in Australia. Ricordo perfettamente invece come chiuse: "...e smettetela di ridere per il mio italiano, scrivetemi voi in inglese così rido io!"
Beh, sono giorni che ci penso, ogni volta che leggo qualcosa sulla rivolta in Inghilterra, i distinguo, le sottigliezze filosofiche, le pedanti lezioni di civiltà di umani di un popolo che non si è mai ribellato. Non si è mai andati oltre vittimistici proclami in passato e ridicoli post su Facebook ora, eppure occasioni per una sana incazzatura non ne sono mancate. Ma noi no, noi si chiede giustizia a Striscia la Notizia, si urla la nostra indignazione sui social network, e si vogliono dettar le regole di un gioco che non si è mai giocato.
Ad onor del vero qualcuno si è mosso, per la morte di Gabriele Sandri, episodio unico per quel che ricordi, ma potrei sbagliare. Si lo so a muoversi furono "dei teppisti, gente che non aspettava altro che di poter fare un po' di casino", dei tifosi, eppure quella notte qualcuno se la fece addosso. Magari uno di quelli che pensano che una divisa sia il pass per lo sfogo delle proprie frustrazioni.
Io non so un cazzo di niente più di quello che ci vogliono far sapere, ma vedo che ogni volta che qualcuno alza la voce è bersaglio di tiro incrociato, intanto ci fanno sapere che la crisi si può risolvere: licenziando più facilmente, crepando di fame il giorno, peraltro sempre più lontano, in cui si potrà andare in pensione e..
e se qualcuno pensasse di ribellarsi si ricordi che dietro ogni tastiera ci sarà un censore a valutare ogni singola immagine che gli faranno vedere, e che perfino Masaniello, ce lo dice Piero Angela, è stato il primo camorrista della storia.

08/08/11

Leonida

Trovo questa lettera e mi permetto di pubblicarla.

Cara adorata Gorgo
Trovo qualche istante per scriverti in una pausa dei combattimenti, non credo ci sarà la possibilità di rivederci, vittime come siamo di una propaganda che mi obbliga ad azioni che, sai benissimo, eviterei per stare con te e Plistarco.
Il posto non è granché, un passo pietroso ed angusto che, nonostante il nostro non eccessivo numero, ci obbliga ad una vicinanza olfattiva tutt'altro che piacevole.
Non è mia intenzione però tediarti con lamentele che capirai bene dovranno rimanere fra noi per non gettare infamia sulla nostra famiglia, ma soprattutto per non deludere le loro aspettative.
Tuo Leonida