21/12/12

a proposito dei marò

Trovo gradevoli le persone:
consapevoli della merda in cui sguazzano,
che valutano gli avvenimenti tenendo conto del contesto,
che applicano gli stessi principi per tutti, anche per i loro compagnucci rapiti in paesi del cazzo,
che non sputano in aria sapendo che c'è qualcuno che gli sta tenendo l'ombrello,
che non sputano a chi gli tiene l'ombrello.
È per questo che tra i lettori de La Repubblica dubito di trovare persone a me gradite.

15/12/12

logiche alleanze

In linea di massima ritengo non si debba prestare attenzione più di tanto alle parole di gente vestita con tonache e cappellini strani. Mi aspetterei però una risposta dai rappresentanti di uno Stato che sulla carta dovrebbe essere laico, a maggior ragione in un periodo di campagna elettorale.
In breve: è possibile sapere cosa cazzo ne pensano i vertici del PD delle esternazioni del Papa?

A proposito poi dell'incontro con il presidente del parlamento ugandese, Stato membro dell'ONU in compagnia di Sudan, Iran, Arabia Saudita e tutte le allegre teocrazie che infettano il pianeta: siamo sicuri che le risoluzioni ONU valgano più della carta con cui quotidianamente ci si pulisce il culo?
Perché questi sono gli autorevoli membri (nel senso di cazzi) che hanno fatto salire le endorfine delle anime belle di questo paese che in quanto a coerenza lasciano decisamente a desiderare.

11/11/12

avrei preferito parlarvi del derby ma non l'ho visto

   In occasione dei festeggiamenti di Halloween Don Ermes Macchioni sacerdote esorcista della diocesi di Sassuolo avverte del pericolo che queste manifestazioni demoniache rappresenterebbero  per i nostri cuccioli affermando, tra l'altro, che nel 1800 (ritengo oltre ogni ragionevole dubbio che intendesse 1600, ignoranza o refuso) questi spiriti avrebbero confessato.
Avvalendomi soprattutto di un testo molto ben scritto: "Una storia notturna" di Carlo Ginzburg cercherò di tracciare sommariamente quello che è stato il percorso dei processi per stregoneria che hanno funestato per secoli l'intera Europa.  

   Cominciano nel 1400 in tutta Europa i processi e le persecuzioni ai danni di streghe e stregoni, accusati di partecipare al Sabbat, che si protrarranno per quasi tre secoli. I raduni avvengono di notte in posti isolati. I partecipanti arrivano volando a cavallo di animali, manici di scopa, oggetti vari o trasformati in animali essi stessi. Il rituale d'accesso prevede la profanazione dei sacramenti e il rendere omaggio al Diavolo presente in forma umana, animale o semi animale. Si mangia balla e tromba. Si ricevono prima del ritorno a casa unguenti a base di grasso di bambino e altro.
Questo è il quadro piuttosto omogeneo che esce dai verbali dell'inquisizione e che contrasta con la varietà delle credenze dei sottoposti a processo; lo stesso termine Sabbat compare tardivamente. È presente una grande varietà locale di definizioni: striaz, barlòtt, akelarre... Si rende necessaria una omogeneizzazione dei fenomeni;  la tortura, come esplicitamente riportato nei verbali dei processi, è il mezzo per ottenere confessioni aderenti ad uno stereotipo che va formandosi e che si cristallizzerà nella forma che è giunta ai giorni nostri.

         Come si arriva a tutto questo:

   Il fenomeno nasce nella prima metà del 1300 in Francia. I lebbrosi accusati d'aver cospirato ai danni dei sani vengono imprigionati ed uccisi con la condanna del Papa e l'esplicita autorizzazione del re Filippo V il Lungo (Editto di Poitiers del 21 giugno 1321). Chi non confesserà dovrà essere sottoposto a tortura e una volta che l'avrà fatto mandato al rogo, le donne incinte che confesseranno dovranno essere tenute in vita fino al parto e svezzamento del figlio, quindi bruciate. L'attenzione della Chiesa alla vita-a-venire ha radici lontane com'è facilmente rilevabile.
Tutti i beni dei segregati e bruciati saranno naturalmente confiscati.
Si afferma che i lebbrosi abbiano goduto della complicità degli ebrei e la conferma arriva dalle confessioni dei capi lebbrosi che dichiarano (sotto tortura) d'essere stati pagati da un ebreo per spargere polveri avvelenate nelle fontane.

   Mentre l'ipotesi del complotto prende piede il popolino non attende ordini dall'alto, chiude gli accusati nelle case e vi appicca il fuoco. Le versioni sono varie, ma la più "attendibile" vuole a capo il re di Granada che incapace di vincere i cristiani in battaglia si rivolge agli ebrei promettendo ricompense e addirittura regni, questi dichiarandosi troppo sospetti allo scopo ne affidano la realizzazione ai lebbrosi, previa abiura della loro fede con l'aiuto del Diavolo.  Da Carcassonne la notizia della congiura si diffonde alimentando la violenza nei confronti di ebrei e lebbrosi spontaneamente linciati dal popolo. Le autorità e la Chiesa intanto si adoperano, tranne rari casi di condanna, nella fabbricazione delle prove: il 4 giugno, a Pamiers, Guillame Agassa responsabile del lebbrosario di Lestang viene processato e confessa dando prima una versione non soddisfacente e successivamente descrivendo minuziosamente i particolari del complotto. Superfluo dire che viene torturato già prima dell'inizio degli interrogatori.

   Gli elementi di conferma a questo punto ci sono tutti. Filippo di Valois (che diverrà re) informa il Papa dello sviluppo degli eventi, di manifestazioni come terremoti e globi infuocati caduti dal cielo (Apocalisse, 6, 12-13) e del ritrovamento nella casa di un ebreo, tale Bananias, di una pelle di montone su cui in lingua ebraica è riportata la promessa di sottomissione di tutto il popolo di Israele al re di Gerico, Gerusalemme, Hebron: il potentissimo Amicedich. La lettera viene consegnata comunicando l'intenzione di partire per una crociata. Superando la precedente moderatezza Giovanni XXII che, nel recente passato, aveva mostrato benevolenza nei confronti della comunità ebraica intervenendo in sua difesa contro le violenze avalla il processo e dà luogo già dal 1322 all'espulsione degli ebrei dai propri possedimenti. Gli avvenimenti saranno da qui pianificati e organizzati, soprattutto per ciò che riguarda gli averi dei condannati.

   Alla fine del 1347 la peste sbarca in Europa e riprendono le violenze spontanee ai danni degli ebrei. All'inizio della settimana santa il ghetto di Tolone è invaso e saccheggiato, circa quaranta ebrei (uomini, donne e bambini) furono massacrati. La violenza si diffonde velocemente (Hyèries, Riez, Digne, Manosque, Forcalquier) una sequela di aggressioni che raggiungono il culmine il 16 maggio 1348 a La Baume dove gli ebrei vengono uccisi tutti, si salva solo Dayas Quinone che si trovava ad Avignone.
I massacri si estendono anche alla Spagna, in occasione del funerale di un morto di peste a Barcellona la folla massacra gli ebrei. Si moltiplicano processi e violenza popolare fino al 1409 quando faranno la loro comparsa nuovi attori sulla scena: "alcuni cristiani con la complicità dei perfidi giudei avevano istituito nuove sette e culti proibiti".
Inizia la persecuzione di streghe e stregoni di cui parleremo in seguito.

02/11/12

la vostra idea di democrazia


Sostiene Michele serra sull' amaca che: chi si astiene alle elezioni non potrà poi lamentarsi.
Questa cosa fa il paio con un articolucolo su L'Espresso in cui ci viene, per vie traverse (manco tanto), spiegato che non votando si fa come la mafia che non vota più, come faceva, per il PDL e non potendo farlo per i buoni, per gli onesti (PD), va al mare.
Sulla linea politica di questi signori c'è ben poco da dire, che dire del nulla? L'onestà non è argomento di programma, anche se l'avversario fosse il demonio in persona. È il minimo sindacale per essere a piede libero, sempre che non si sia deputati o giornalisti.
Michele Serra, che dev'essere un'autorità, vista la premura di chi dissente dalla sua stronzata nel dichiarare comunque la propria stima al cazzaro titolare dell'Ufficio Concessione Diritti Politici e Civili che ci illumina, invece, con opinioni di una banalità che solo gli elettori del Pd non colgono.
Dalla prossima tornata elettorale chi non voterà perderà i diritti civili, speriamo anche la cittadinanza ché sta storia d'essere cittadino d'un paese in cui si dà rilievo a opinioni che coincidono con quelle di mio cugino, idraulico con la terza media strappata con i denti, comincia a starmi pesantemente sui coglioni.

24/10/12

sottopassaggio

Ad accoglierti al mattino, se così si possono chiamare le quattro, è l'odore dolciastro dell'urina che sembra trasudare dalle pareti. Sarebbe necessario tirar giù l'intonaco. Le ore popolate di pappagalli con le finestre serrate in cui i vapori urici hanno impregnato le porosità della malta continuano a manifestare i loro effetti nelle notti d'estate, effluvi che godono dell'effetto sinergico dell'umidità di palude bonificata. Scendere dal letto come insetto attero per pisciare, preparare un caffè e uscire prendendo la borsa con la colazione. Loro, contenti del fresco, t'accolgono festanti, il rumore metallico del cancello smorza gli entusiasmi di due terzi del branco, il restante già corre annusando pisciate di cane per la darsena, svolta poi a destra e si avvia ad elemosinare pane al forno di Bozzetto.

19/10/12

venerdì

Sono uscito per andare a prendere un caffè ché ho perso il treno ed erano sotto al portico della stazione. Lui a terra con il culo sui talloni e le ginocchia divaricate ad accogliere l'abbraccio. Mentre il piccolo lo stringe al collo il papà prende la testolina tra le mani e la copre di baci, poi, approfittando del fatto che si è ficcato con il viso nell'incavo tra il collo e la spalla apre non visto la valigia a terra al suo fianco e ne estrae una maschera acquistata allo scopo, la indossa, si stacca : -AAAH SONO UN MOSTRO!- provocando le urla tra il divertito e lo spaventato del figlio. Lei in piedi, vestita per l'occasione, con il mazzo di crisantemi gialli appena ricevuti che li guarda divertita e aspetta in fila per i baci.

18/10/12

con fulmini e meteoriti


Pensavo alla fine del mondo, al fatto che più si avvicina e meno se ne parla e che io quando era argomento alla moda ho trascurato di documentarmi e ora sono ignorante sulle modalità.
Chissà se i Maya hanno lasciato detto qualcosa?
No, perché, se dovessi esprimere una preferenza, vorrei una cosa in stile Sodoma e Gomorra. Insomma, una cosa da far impallidire i registi di quelle pellicole catastrofiste con tanti effetti speciali. E poi vorrei, se posso, e sicuramente posso ché non si può mica rifiutare un ultimo desiderio ad un condannato, dicevo che, se possibile, si potrebbe far arrivare la cosa da ovest, dal mare ché io mi organizzerei per una prima (e ultima) visione dalla banchina con un paio di peroni da 66 e della psilocibina per amplificare la percezione delle luci. E poi dubito che qualcuno fuggirebbe verso il mare disturbandomi la visione ché io chi parla al cinema lo prenderei a calci.

15/10/12

foce

                            
                           
 















Poi,
l'estate, voi uscite.
Mi ritraggo.


10/10/12

compro quel che cazzo mi pare

Una cosa sola è certa, e te la dicono da quando sei piccolo: tu non vai bene e anche le cose, così come sono, non vanno bene devono essere altro. Devi essere altro, avere uno scopo altro e alto. E passi l'infanzia aspettando di essere abbastanza grande da fare quel che cazzo ti pare e vomitare che te Manzoni lo terresti esclusivamente al bagno per stimolare la defecazione. Invece non sei tu quello che non va, ma l'esercito di parrucconi che vogliono avvelenarti il piacere delle cose che vedi, che ti vogliono spiegare come le devi guardare dopo aver dettato le regole sul come e perché farle: il Messaggio e il codice di lettura. Non c'è nessun messaggio, o perlomeno non c'è obbligo di contenerlo. Non c'è codice espressivo che tu, normodotato, non sia in grado di comprendere e: se un quadro un libro non ti piacciono hai titolo per dirlo perché, per quanto possa dispiacere, l'opera d'arte è una merce che sei libero di acquistare o meno senza doverti sentire in soggezione. Se non c'è umano a cui venga l'orchite contemplando la Cappella Sistina il merito è di chi ha prodotto, viceversa l'abnorme sviluppo scrotale durante la proiezione di un film a caso di Nanni Moretti non è una tua colpa. Ti rompi i coglioni al museo? Forse la causa sono quei buontemponi che ti vorrebbero far leggere Leopardi a quattordici anni quando il tuo unico pensiero è trombare la biondina del banco davanti e che inorridiscono al pensiero che in un museo ci possa essere qualcosa da mangiare o che trovare un cesso non sia una chimera, non si mischia sacro e profano. Loro, solo loro, sono i responsabili della morte della cultura in questo paese. Questo lo puoi toccare con mano; dopo aver visitato il museo d'arte moderna di Roma, fatti un giro in Olanda e visita un qualunque museo portandoti i bambini che potrai lasciare nell'apposita area provvista di giochi  fino a quando non vorrai farli mangiare nel ristorante interno.
Da noi no, da noi si chiede assistenza per sopperire all'incapacità commerciale e culturale di quelli che vorrebbero convincerti che lo stupido sei tu.

28/09/12

pochi imprescindibili punti

Ci sono parole e frasi che mi causano una caduta degli zuccheri nel sangue e che se dovessi avere compiti legislativi perseguirei senza dubbio. Che io possa legiferare, a voler essere realisti, è improbabile. Ho pensato allora che potrei votare per chi nel suo programma includesse:

1- Abolizione delle seguenti espressioni:
cancro del mondo, cittadino del mondo, fascista, comunista, imperialista, alternativo, etnico (al posto di indiano quando anche una coperta abruzzese è etnica e non solo quella merda a righe arancioni), sensibilità religiosa, tutti i tentativi di fare leva sulla compassione, femminicidio e differenza di genere (le femmine appartengono alla stesso genere e addirittura alla stessa specie dei maschi, perfino le femministe).

2- Sanzioni per i maggiori di dodici anni che facciano un uso sconsiderato dei puntini di sospensione allo scopo di lasciar intendere significati sottintesi (che non ci sono), e per coloro che doppiano i punti interrogativi ed esclamativi martellate sulle falangette.

14/09/12

lo sposo del mondo 2

  -Non dimenticare di essere sempre politicamente corretto. Qui è molto importante.- Dunque, essere politicamente corretto significava, per esempio, che se io, per qualche strana ragione, avessi dovuto girare un film sul noto libro di Cervantes, l'autore preferito di mio nonno, Don Chisciotte avrebbe dovuto essere un nero dislessico del Camerun e Sancho Panza un indocinese paraplegico, affinchè nessuna etnia o gruppo sociale si sentisse discriminato -ah, e Dulcinea una guerrigliera del Fronte Algerino del Bronx, sordomuta e bisessuale, come minimo. Essere politicamente corretto, insomma, era una sorta di ventata infrafilosofica, perché, che io sappia, neanche la natura è politicamente corretta: perché una ragazza può guadagnarsi da vivere come modella, pubblicizzando mutande e bikini, mentre un'altra deve lavorare in un circo di mostri umani? Ma Wendy era una patita di quella filosofia: -I nani non sono nani, ma esseri di una taglia diversa; gli schizofrenici sono persone dalla sensibilità differente...-. E così via: tutto diverso. Tutto differente.
  Un giorno, andammo a comprare una torta e ci servì un pasticcere che, sicuramente per l'ingestione massiccia di zuccheri, era alquanto sdentato: -Questo qui ha una dentatura diversa. Diversa da qualunque cosa che assomigli a una dentatura-, dissi e Wendy si arrabbiò. -Per strada ho visto un gobbo che aveva la schiena più diversa che tu possa immaginare-, le dissi un altro giorno, ma lei non apprezzava questo tipo di battute. Ma il walterismo ortodosso si scontra frontalmente con lo spirito del politicamente corretto. Il politicamente corretto è una religione laica basata sul puritanesimo e finalizzata a trasformarci in ipocriti eremiti che vivono in un deserto zeppo di eremiti simili, ma che si guardano tra di loro al massimo con la coda dell'occhio: ogni androide nella propria capsula, avvolto in un telo di plastica antibatterica, foderato del proprio preservativo di sesso autistico. Oh sì, eremiti che denunciano chiunque li guardi, chiunque sfiori loro casualmente una mano nell'autobus affollato, chiunque li inviti a cena con la piccola speranza di una sveltina o chiunque parli di alcolismo, mongolismo o nanismo senza eufemistici giri di parole. Il nuovo Mosè, legislatore della tribù di Levi, ha ricevuto dalle mani di Jahwé l'edizione aggiornata delle tavole della Legge per combattere con esse i principali reati contemporanei: molestie visive, molestie sessuali, brutalità verbale, maschilismo seminale...Tremi il faraone davanti al moderno Mosè, perché l'ora degli eremiti non si farà attendere a lungo. Sì, eremiti che accuseranno di essere maniaci sessuali e stupratori potenziali coloro che inseguiranno le adolescenti alticce nelle discoteche. Eremiti che non parleranno della morte. Né della malattia. Né delle deformazioni fisiche. Eremiti perifrastici (-Compagni e compagne di partito, amici e amiche della città di Boston, giumente e cavalli del settimo cavalleria, bambini e bambine in età scolare...). Eremiti che si riferiranno alle donne come se le donne fossero dei concetti astratti e non la più commovente e bellissima congiunzione genetica della nostra galassia misteriosa e stellata. (Sarà così la religione del politicamente corretto, il nuovo travestimento del calvinismo. Un calvinismo passato da questa moderna Versailles che è Manhattan e lanciato nel mondo via satellite).
Felipe Benítez Reyes

08/09/12

ci sarebbero anche quelli che volano

  Gli umani si possono comodamente dividere in due gruppi. Quelli con idee proprie e quelli che ne hanno presa una in prestito. Gli appartenenti al primo gruppo, da idee altrui, ne assemblano di proprie.
I secondi sono consumatori finali, non si occupano della trasformazione del prodotto.
  Le idee sono isole, e il mare che le circonda è fatto di tutti quei concetti intermedi, quei semilavorati che richiedono ulteriore trasformazione per divenire, a loro volta, isole.

  Detto ciò, per comodità, possiamo dividere gli umani tra quelli che sanno nuotare e quelli costretti a difendere con i denti la loro isola, l'unica che potranno mai calpestare.

07/09/12

lo sposo del mondo

  Juichi piangeva e diceva: "Porcoddio, porcoddio", in continuazione. Scrollando la testa. Con il viso tra le mani. E anch'io scoppiai a piangere, sentendo quella litania elegiaca e sacrilega: "Porcoddio, porcoddio", e quelle bestemmie fluttuavano nell'aria come emblemi tragici del dolore.

  Restammo lì per un po', levitando in una microeternità di lacerazione e di vuoto. Porcoddio, porcoddio. Perché la realtà è un miraggio perfetto ma irreale. Così perfetto che a volte può spezzarti la vita. Cosi irreale da sembrare l'incubo di un dio impasticcato fino ai capelli.
  Felipe Benítez Reyes

30/08/12

rivoluzione pret a porter

Ci sono dei giorni, spesso molti e attaccati, in cui sono più ammerdato del solito e allora mi rode il tarlo che non sia poi questa gran condotta di vita essere accondiscendente, evitare di dire quello che penso quando il desiderio sarebbe invece di urlarlo. Spesso non ho buoni pensieri e non mi aiuta il mantra -vedi cara/o è difficile spiegare è difficile capire se non hai capito già-. Non aiuta sicuramente il mio fegato vedere chi si propone come alternativo, come battagliera pecora nera, appartenere ad un gregge così numeroso da non poter essere d'altro colore che bianco. Una moltitudine di daltoniche pecore bianche che non si rendono conto di non riuscire a far proprio nemmeno uno dei concetti, dei buoni sentimenti di cui parlano. Ci sono giorni in cui penso al passato, anche remoto, ad un'assemblea scolastica, a Manuel che con le vene del collo gonfie urlava: "Questa è la teoria del superuomo di Nietzsche e Nietzsche era un fascista e i fascisti qui non entrano" e alla nausea che ho provato allora al pensiero di voler tenere fuori i fascisti calpestando qualcosa che non si è nemmeno mai letto, e mi concedo la presunzione di aggiungere e che non si è in grado di capire, comunque. La nausea al pensiero che la rivoluzione sia vestirsi da finto straccione, appestare il prossimo con la propria scarsa propensione all'uso del sapone, e basta.

tetraplegici

Forse perché conosce bene il significato di questa parola (apartheid), il Sud Africa è sensibile al trattamento subìto dai palestinesi nella loro terra. Una terra che, come ha precisato il Ministro del Commercio, rimane in teoria definita sulla carta geografica dai confini stabiliti dall’Onu nel 1948.
E anche:
Ma non c’è bisogno di stare a sentire Carter, Chomsky o i palestinesi. Quelle carte parlano da sole, e chiunque le guardi a occhi aperti capisce che in Israele è in atto un processo di cancellazione progressiva del paese delle “vittime delle vittime”. Ben vengano le azioni simboliche del Sud Africa, ma a fermare l’agonia della Palestina ci vorrebbero ben altre medicine, che le Nazioni Unite non si sognano neppure di somministrare. 

Dimentica Odifreddi alcuni particolari nel suo "articolo", soprattutto dimentica il metodo, quello scientifico, la razionalità di cui è paladino e con cui incanta la sua platea di tetraplegici del pensiero. Ritiene superflua un'analisi, anche superficiale, dei dati storici quando sarebbe sufficiente un'occhiata a Wikipedia per sapere che l'argomento "Risoluzione ONU del '48" è un autogol perché sono stati proprio gli arabi a rifiutarla, salvo invocarla quando il loro tentativo di far fuori gli ebrei (uso ebrei e non israeliani volutamente) ha avuto dei piccoli imprevisti. Ma sono particolari irrilevanti per i tetraplegici del pensiero per i quali è molto più comoda la carrozzella dello slogan che non impegna neuroni disabili.
Quanto all'ONU perché non dare un'occhiata alla lista degli stati membri? Che autorevolezza dovrebbe avere agli occhi di quella giustizia a voi tanto cara  il voto del Sudan, dell'Iran o di altre allegre dittature teocratiche? Vi trovate a vostro agio con gente che rifiuta la parità tra i sessi, i principi illuministici e quei diritti con cui riempite le vostre inutili bocche. Andate a propugnare il vostro laicismo nelle pacifiche democrazie teocratiche mediorientali. Vi unisce l'assenza del termine reciprocità nei vostri vocabolari, e l'antisemitismo che non avete le palle di sbandierare e ammantate di buoni sentimenti verso chi non ne avrà mai per voi, e quando queste pacifiche "vittime di genocidio" fanno qualche porcheria che nemmeno voi riuscite a giustificare come legittima reazione ne attribuite la paternità al Mossad: l'uomo nero della vostra assurda immagine complottista del mondo.
Io rispetto la tua cultura se sei disposto a fare altrettanto e soprattutto se compatibile con la mia.

16/08/12

urbanistica creativa

In Infinite Jest è descritta una situazione, quella dei residenti della Hennet House che alle 00.00 devono spostare le loro auto perché cambia a quell'ora il lato su cui è consentito parcheggiare, che potrebbe apparire surreale a chi non fosse sottoposto all'azione dell'assessore all'urbanistica del Comune di Fiumicino. Qui la mattina quando esci non sai mai quale strada potrai percorrere per andare al lavoro.

13/08/12

09/08/12

onere

Subire violenza da bambini, soprattutto se in famiglia, presenta la fastidiosa controindicazione del senso di colpa. Intimamente si sente di averlo in qualche modo meritato. Con gli anni cresce anche la rabbia. Una rabbia direttamente proporzionale allo scorrere del tempo che ti divora da dentro. Se vuoi guarire ti devi sobbarcare anche l'onere del perdono. Tutto questo è molto faticoso.

06/08/12

ambizioni

Ricordo che quando a scuola ci chiedevano cosa volevamo fare da grandi non sapevo cosa rispondere ché a sei sette anni non lo sapevo mica e avevo anche serie difficoltà a immaginare di diventarlo grande. Gli altri no, loro già avevano ambizioni, mete da perseguire. Chissà se ancora ci lavorano su perché io per coerenza ancora non lo so quello che voglio fare, mi trascino.

02/08/12

la vespa


È qualche giorno che ti penso.
Penso ai fatti che sono riuscito a ricostruire, perché a me nessuno m'ha raccontato niente fino a non molto tempo fa.
Sei stato sempre un argomento da evitare e io mi sono adeguato da ragazzino e ora ho, ormai, pudore a chiedere.
Ho trovato un certificato e il verbale dei carabinieri di quando fosti portato in clinica psichiatrica, ne ho parlato con mamma e dice di non ricordare. Ho ripreso ad adeguarmi.
Non so se è stato per tutelarmi o perché sei un ricordo scomodo, mi è stato detto lo stretto indispensabile: sei morto.  Il primo. Quando dico a Silvio che noi non moriamo di vecchiaia, ma per incidenti e malattie, si gratta le palle.
Sarebbe stato difficile tenerlo nascosto. So anche come, su questo sai com'è, com'era il paese, ci si conosceva tutti.
"A chi sei fijo?"
"A Gino."
"Io c'ero!"
C'erano tutti, sembrerebbe. Perché in tribunale a testimoniare è venuto uno solo? La risposta la conosco, si chiama ignavia, si chiama paura, si chiama tengo famiglia. Sta bene, ma allora sarebbe meglio tacere. È per questo che quando la Chris Craft stava chiudendo e gli "Io c'ero" erano in occupazione non sono mai riuscito a provare un minimo di empatia.
E penso spesso a chi manovrava il carroponte, vorrei sapere chi è. Gli vorrei dire che è l'unica altra vittima di questa situazione e che io ho sempre fatto quei  lavori che gli italiani non vogliono fare e che lo so come è gestita la sicurezza sul lavoro e che se a te ha regalato la morte e a noi il lutto a lui ha probabilmente dato una vita tormentata dal rimorso.
O forse non gliene frega un cazzo e sarebbe meglio, uno in meno che tribola.
C'è una cosa che credevo di ricordare, una Vespa. Non ne ho mai parlato con nessuno, anche perché ricordavo solo la Vespa, parcheggiata sotto casa e la consapevolezza che è nostra anche se tu non ci sei, un po' come nei sogni che sai delle cose senza ragioni apparenti.
Maria mi ha parlato di te un giorno e mi ha raccontato della Vespa e ha detto che quando tornavi dal lavoro mi prendevi e portavi al Bar Secci, con la Vespa.
Non è molto, mi piacerebbe ricordare di più, tipo il vento in faccia, la tua faccia, un sorriso.


31/07/12

doppiopesisti

Peluso aveva diciassette anni non mi sembra di avervi sentito dare del pedofilo a Pasolini.
Quei cervelloni che spaccano le palle per i diritti delle povere minoranze oppresse alla prossima scampagnata per la condizione della donna provino a ricordare che anche la Minetti lo è.
Moralisti ipocriti del cazzo che hanno imparato a memoria la lezioncina senza averla capita. Doppiopesisti tanto simili a Berlusconi nei fatti e nelle parole, avete ingoiato l'elezione in parlamento di una persona il cui unico merito è d'essere un trans, adorate l'onesto Sofri e rompete i coglioni per Lattarulo, l'unica qualità che rispettate è essere uno dei vostri, per gli altri nessun rispetto.
Com'è che dando della troia alla Minetti non si offende l'immagine della donna?
Adoratori di fantasmi.

28/07/12

bile

Non mi piace chi a supporto delle proprie tesi porta il denigrare le altrui. Non mi piace che ci si distingua tutti allo stesso modo ché mi appare poi realmente anticonformista mia madre casalinga senza manco un piercing, sposata e con due figli. Non mi piacciono i pacifisti che - se ti prendo ti rompo il culo bastardo fascista- E tutti quelli che -la carne rende aggressivi maledetto bastardo che ti venga un cancro al culo..- Non mi piace chi invita alla rappresaglia, come Grillo, ai danni di chi lo critica, e non mi piace chi esegue gli ordini paramafiosi del guru, a prescindere dalla veridicità delle critiche. Non mi piace che a riprova del fatto che non si esporti (e importi) democrazia si faccia riferimento all'Iraq quando sarebbe sufficiente guardare all'Italia e al misero, fallito tentativo di renderla democratica e civile di una settantina d'anni fa, vedi sopra. Non mi piace che tutti indignati, ecologisti, civili e rispettosi ché quando uno poi esce di casa si deve chiedere: - Allora chi cazzo è a rendere impossibile una vita decente in questo paese? -
Non mi piace star qui a versar bile.


09/07/12

sottili differenze

  In un precedente post segnalavo la decisione della FIFA di permettere l'uso del velo alle sportive musulmane, lo facevo senza parole che non fossero quelle del titolo immaginandole superflue.
Mi sbagliavo.

   Colpisce, a mio giudizio, la supina ipocrisia dell'istituzione sportiva che, con un "se lo vorranno" di Pilatesca memoria, tralascia il fatto che nei paesi musulmani le donne non possono fare ciò che vogliono e la cosa è sancita dalla legge. Un solo esempio credo possa essere sufficiente a chiarire la cosa: il codice penale iraniano prevede la reclusione per il mancato uso della hijab in pubblico, immagino che norme simili siano presenti in numerosi altri paesi.

   Vorrei poi ricordare a chi ha colto lo spunto del video della fucilazione dell'adultera in Afghanistan per straparlare della condizione femminile in Italia che nel nostro paese e in tutti quelli occidentali cattivi e imperialisti, dal punto di vista normativo non c'è differenza alcuna tra i sessi e che i casi di violenza sulla donna sono perseguibili, sempre, e mai è prevista sanzione per la donna "colpevole" di adulterio. Fate il favore, quindi, di non paragonare le nostre miserie umane a quelle dei paesi musulmani, per rispetto principalmente di quegli umani, soprattutto di sesso femminile, che subiscono condizioni normative brutali e avvilenti.

   Per chi avrà la pazienza di leggerle riporto alcune parti copiate dal sito di Iran Human Right in un articolo di risposta alla dichiarazione di Grillo che vorrebbe la donna al centro della famiglia iraniana.
                    
   Secondo l’articolo 1041 del codice civile, l’età minima per il matrimonio di una donna è 13 anni. Il padre o anche il nonno della ragazza possono darla in moglie a un uomo di loro scelta, e di qualsiasi età. Quindi possono decidere, per assurdo, che una bambina di 13 anni sposi un vecchio settantenne. L’articolo 1060 del codice civile prevede invece che, se una donna iraniana intende sposare un uomo straniero, per farlo deve avere l’autorizzazione del governo. Mettendo insieme queste due leggi, se ne ricava che il diritto della donna iraniana a sposarsi con chi vuole è rimesso nelle mani dei maschi della sua famiglia o dello stato.

   L’articolo 1108 del codice civile stabilisce che il marito è il capofamiglia e che la moglie gli deve obbedienza. Nel caso in cui la donna rifiuti di obbedire senza ragioni concrete, non avrà diritto agli alimenti. Pensiamo alle numerose conseguenze implicite in una norma di questo tipo. La donna è costretta ad avere rapporti sessuali con il marito anche contro la propria volontà; non può uscire di casa, non può viaggiare, non può lavorare senza il permesso del marito. L’obbligo ad avere il permesso del marito per lavorare fuori di casa è peraltro ribadito dall’articolo 1117 del codice civile, mentre gli articoli 11 e 18, riguardanti la normativa sul rilascio del passaporto, stabiliscono che la donna, sia per ottenere un passaporto che per viaggiare fuori del paese, ha bisogno del permesso scritto del marito, salvo casi di emergenza in cui sarà il procuratore generale a rilasciare il permesso: ancora una volta o è l’uomo di casa o è il funzionario dello stato a decidere della vita della donna.

   Per quanto riguarda il diritto all’eredità, la donna iraniana è molto semplicemente considerata dalla legge la metà dell’uomo. L’articolo 906 del codice civile prevede che se il defunto ha i genitori, il padre eredita i due terzi, la madre un terzo. Se non ha genitori – dicono l’articolo 907 e il 908 – i figli maschi devono ereditare il doppio delle figlie femmine. Se ci sono fratelli e sorelle, di nuovo, ai maschi spetta il doppio delle femmine. L’articolo 949 afferma che, in assenza di altri parenti, in caso di morte della moglie, il marito eredita l’intero patrimonio di lei; se invece a morire è il marito, la moglie eredita un quarto dei beni e il resto va allo stato.

   C’è poi la parte che riguarda il codice penale. L’età mimima per l’incriminazione è di 15 anni per i ragazzi e di appena 9 per le bambine. Il “Diye” e cioè la sanzione da pagare a una persona che subisce un danno fisico, per le donne soggette al danno è la metà di quella per gli uomini per lo stesso danno della stessa entità. Questo vale anche per il caso del prezzo da pagare come retribuzione in caso di omicidio; il prezzo per un uomo musulmano è il doppio di quello per una donna musulmana.
L’articolo 630 codifica il delitto d’onore. Il marito che scopra la moglie adultera nell’atto consumare con un altro uomo può uccidere entrambi. Solo nel caso in cui la donna non fosse consenziente può essere risparmiata.

   Ricordiamo infine che in tribunale la testimonianza di un uomo vale quanto quella di due donne e che la donna che compare in pubblico senza hijab, cioè senza velo, può essere punita con una pena che va dai 2 ai 10 mesi di prigione.

29/06/12

sessismo

- Pensavo a quanto subdolo possa essere il sessismo. Far entrare gratis le donne in discoteca, usarle come esca, una vergogna.

- Se si istituissero delle quote azzurre, tipo un venti per cento di ingressi gratuiti per i laidi maschi si ristabilirebbe una sorta di pari opportunità. 

-Che poi se un funzionario dell'ONU, magari un'iraniana (Ah! l'Iran un faro di civiltà) ci bacchetta per le condizioni della donna in Italia cosa possiamo rispondere?

-Beh, potremmo inviare loro una delegazione di "Se non ora quando".

-Sì, e magari Platinette a parlare loro di omofobia.

19/05/12

carità

- Anche se ho bisogno non me li prenderei. -
Rallenta catturato dal congiuntivicidio, cerca di capire qual è l'argomento.
Brutta, dalla forma quasi cubica, capelli a spazzola vistosamente tinti di biondo e mani sui fianchi: un camionista.
- Se ne avessi bisogno invece io li prenderei i dieci euro.-
Risponde lui stizzito dai gradini di Sant'Agata in Trastevere.

La signora trova che i mendicanti siano privi principalmente di dignità,
più che di denaro.

Riprende il passo e comincia a pregare:

Signore del cielo e della terra
fa' che questa androgina coatta
madre probabile di uno di quei bastardi che bruciano barboni
possa dimostrare la sua fermezza di carattere.
Mettila alla prova, riducila in povertà e
non lasciarle nemmeno le mani per ricevere l'elemosina.


19/04/12

dillo con parole tue (vuote)

Voler liberalizzare la prostituzione mi vede d'accordo, del resto non mi pare che il proibizionismo abbia tutta questa efficacia. Dire che va tutto bene però mi sembra un'esagerazione, magari avete ragione voi e io ragiono come un prete oppure da dietro una tastiera vi riesce ancora più facile sparare cazzate.
Se è vero che vendere il culo è la stessa cosa che le braccia o il cervello non dovreste aver problemi ad aspettare la vostra signora che torna da Via Salaria e soprattutto dovreste smetterla, cari compagni, di rompere i coglioni per una Minetti o una Carfagna. Mi siedo dalla parte della ragione perché quella del torto è occupata da uno che la merita.

17/04/12

siamo tutti indiziati

Lo sapevo che non ne sarebbe uscito niente di buono. Ho fatto anche resistenza, ma quelli mi ci hanno trascinato col forcipe in questo posto assurdo dove se ti crepa la vicina di casa la prima cosa che fanno è controllare sul tuo pc se vai su siti porno. Se sì sei chiaramente un indiziato.

15/04/12

per rendermi popolare

Israele ha comunicato negli scorsi giorni alle compagnie aeree europee una lista di persone indesiderate che se imbarcate saranno respinte. Questo fa urlare al liberticidio gli attivisti di professione, perché questa è la loro professione presumo. Mi rendo perfettamente conto che un'affermazione di questo tipo fa di me un sionista, ebbene questo sionista non si sogna però di dare dell'antisemita a chi trascura il fatto che ogni paese si riserva il diritto di negare l'ingresso e giudicare indesiderato qualcuno, magari è distrazione o semplice partigianeria. A maggior ragione un paese in guerra, credo sia in diritto di non ricevere qualcuno che esplicitamente, a torto o ragione, vuole entrare a manifestare dissenso al paese stesso. All'aeroporto di Tel Aviv a quelli che sono riusciti e riusciranno comunque ad arrivare verrà consegnata una lettera di benvenuto che di seguito riporto, credo che dica molto di più di quanto sappia e potrei fare io.

Caro Attivista, apprezziamo la tua scelta di Israele come oggetto di preoccupazione per i diritti umani, sappiamo che avevi molte opzioni degne. Avresti potuto scegliere di protestare contro la barbarie quotidiana del regime siriano contro il proprio popolo, che ha provocato migliaia di morti. Avresti potuto scegliere di protestare contro la brutale repressione del regime iraniano, dare il tuo dissenso al sostegno del terrorismo in tutto il mondo. Avresti potuto scegliere di protestare contro il governo Hamas a Gaza, dove le organizzazioni terroristiche commettono un doppio crimine di guerra lanciando razzi contro i civili e nascondendosi dietro ai civili. Ma hai scelto di protestare contro Israele, l’unica democrazia in Medio Oriente, dove c’è parità di diritti per donne, la stampa critica il governo, le organizzazioni dei diritti umani sono libere di agire, c’è libertà di culto per tutti e le minoranze non vivono nella paura.Ti consigliamo prima di risolvere i problemi reali della zona e poi tornare in Israele per condividere con noi la tua esperienza.

12/04/12

aspettative

Credo che in qualche modo la chiave se non per la felicità quantomeno per un certo grado di soddisfazione risieda nelle richieste che facciamo, nelle aspettative. E in un pizzico di buona sorte.
Per dire: mia nonna quando una femmina della famiglia era incinta diceva sempre la stessa identica frase: "Speriamo che sta creatura riesco a vederla prima di morire." E così ha visto nell'ordine: Martina, Adriano, Francesca, Paolo, Elettra e Giordano, portandoci a pensare che se non avessimo smesso di far figli non sarebbe mai morta. Mio nonno, guardavamo una partita, mi disse: "Chissà se prima di morire riuscirò a vedere di nuovo l'Inter vincere uno scudetto?" È morto a Dicembre del 2005.

28/03/12

era con me

- Buongiorno

- Buongiorno signora dica.

- Ascolti, mi è arrivata un'ingiunzione di pagamento da parte vostra per due bolli auto; già due anni fa mi ero recata all'ACI mostrando le ricevute e facendo presente che si trattava di un errore. Mi diedero un numero di fax a cui mandare copia delle ricevute, vede? Queste sono le ricevute di pagamento, questa è la ricevuta dell'invio del fax...

- Vedo. Però, signora, noi possiamo solo riscuotere il pagamento, non possiamo certificare l'errore e che lei abbia pagato. A noi viene segnalato e per noi lei non ha effettuato il pagamento. Sono spiacente ma deve segnalare la cosa all'ACI.

- Un'altra cosa: ha presente quei pacchi bomba che ogni tanto vi inviano? Beh, se dovessero prendere il responsabile sappia che non è stato lui perché quel giorno e in quelli precedenti era con me, e sono pronta a testimoniarlo in tribunale.

13/03/12

scai

Mio fratello con l'accadì di scai mi ha fatto vedere un servizio "registrato" su Felice Maniero, io sto ancora al videoregistratore e voi registrate direttamente dalla tv, mettete in pausa per andare a pisciare e chissà quante altre meraviglie potete fare a ventinove euro al mese, vabbe' lasciamo perdere che è solo invidia.
Ad un certo punto ci sono questi che vengono intervistati, insomma intervistati per modo di dire, due battute, l'intervista vera la fanno solo ai protagonisti del crimine mica ai fiancheggiatori. Tipi normali. La signora di mezza età, l'omologo di sesso maschile, il giovane meccanico, campioni rappresentativi di uno squallido popolo di merda. Sono tutti d'accordo: " lo dite voi che è un boss, è una brava persona".
Una scena consueta, ormai quasi scontata, arrestano il mafioso di turno e i paesani sono solidali. Brava persona. Un perseguitato. La novità, per quel che mi riguarda, pur trattandosi di cose degli anni novanta è che questi non parlano mica siciliano o calabrese, no questi parlano veneto, e allora penso che non c'è mica la tanto decantata differenza culturale o addirittura etnica come vorrebbe qualche buontempone in camicia verde.
L'Italia, comincio a pensare, è popolata dalla stessa gente di merda che si comporta diversamente solo perché diverso è l'ambiente che la circonda, disonesti gregari. E le percentuali di delinquenti, che mi rendo conto che non sono le stesse a Sacile e Enna, si invertirebbero se trasferissimo qualche boss.

08/03/12

Al netto di situazioni di grande degrado economico-culturale, noto che al sud la notevole cura per le abitazioni private contrasta con lo spregio per gli spazi esterni-pubblici.

03/03/12

mia fratella

"Tu sei quello che dice sempre di no."

"Non è vero, è che hai problemi ad accettare il fatto che ti si possa dire no e se non impari a contemplare l'ipotesi che ti venga detto senza battere i piedi come un bambino è meglio che tu non mi chieda più niente."

"Va bene, non ti chiederò più niente."

La cosa si potrebbe tranquillamente chiudere qui se non fosse che la controparte, con cui condivido una madre, sarebbe capace di portare alle estreme conseguenze la cosa.
Tralasciando una metà degli umani per cui è geneticamente impossibile tollerare un rifiuto a causa di caratteristica di "genere", mi chiedo: "era necessario anche un fratello dotato di tale disabilità?"


20/02/12

sono uno snob














Io non l'ho visto, no non quello di quest'anno, io non l'ho proprio mai visto.
Io sono talmente snob che non lo guardo nemmeno per criticarlo.
Io sono snob a tal punto che non lo guardo perché non mi piace,
non mi è mai piaciuto.
La vignetta?
No niente, è che non mi andava di tediarvi solo con ciò che non mi piace.

12/02/12

cinismo



29/01/12

chiamate le cose con il loro nome

   Non amo essere sul pezzo ed unirmi al coro degli opinionisti, né a quello dell'indignazione sul web e per questo raramente mi interessa commentare fatti di cronaca. 

   Del resto sono troppo avanti, caso mai non l'aveste notato ho scritto un pezzo sulla memoria con quattro giorni d'anticipo e potrei ora impegnarmi nella stesura di un post sulle ricorrenze salienti del due Febbraio, ma a chi vuoi possa interessare di un'ambasciata britannica distrutta a Dublino o dell'elezione al soglio pontificio di un Callisto II o un Gregorio XVI, già più interessante potrebbe essere ricordare il terremoto a L'Aquila del 1703 (X grado Mercalli e seimillanta morti) viste le recenti scosse in Italia, sarebbe addirittura un tema d'attualità. 

   Invece siccome mi avete sfrantegat' o cazz' (direbbero gli Squallor) per settimane con una nave che ha tentato di tagliare in due l'Isola del Giglio e ancora la cosa non tende a raffreddarsi mi permetto di unirmi al coro degli opinionisti non richiesti.
Il punto è che riguardo all'evento c'è veramente poco da dire: 
1- Il comandante di una nave compie una manovra azzardata, fa una cazzata, rischia di affondare il Giglio.
2- Il comandante Schettino è un codardo e compie un'azione di Sabauda memoria, non tentare di affondare l'isola ma abbandonare la nave che affonda, interessante sarebbe sapere se anche lui è scappato con la cassaforte sotto braccio come Vittorio Emanuele III.

   La cosa interessante, no, non interessante, la cosa che mi fa girare vorticosamente le palle è la reazione della cosiddetta opinione pubblica, e su questo mi piace dire la mia. Da una parte chi ha fatto del capitano De Falco un eroe per aver svolto i suoi compiti e perché aveva, come era logico che fosse, quel tono autoritario che bisogna aver l'onestà di ammettere seduce gran parte di questo popolo pecorone sempre in cerca di padroni e madonne che lacrimano sangue.

   Dall'altra gli avvocati del diavolo, gli apologeti della mediocrità, i seguaci della dietrologia del "perché non si è intervenuti prima", e via: la gara a guardare il dito invece che la luna, ed ognuno a proporre il suo scatto, la sua inquadratura di questo merdoso dito che è l'illazione gratuita, la manifesta malafede di chi ha paura di assumersi le proprie responsabilità, sempre, e accorre con "l'umana pietà" in soccorso del negligente, del mediocre, dell'universitario a trentasei anni con tre esami, quelli del "è facile da dietro una scrivania, vorrei vedere lui in una situazione di pericolo".

   E no! Col cazzo che mi interessa sapere di De Falco, dimmi di te, abbi le palle di dire che fuggiresti alle tue responsabilità, qualora ne avessi, abbandonando in mare il tuo equipaggio, i tuoi passeggeri, abbi il coraggio non di giustificare chi si gira dall'altra parte quando molestano una donna nel metrò, ma di ammettere che tu ti gireresti, abbi il coraggio di dire chiaramente che se dovessi averne bisogno non potrò contare su di te e che hanno ragione quei crucchi di merda di Der Spiegel quando scrivono che Schettino è il campione rappresentativo dell'italiano medio.
   
   Sono settimane di chiacchiere inutili sul significato del "ci sono ancora donne e bambini a bordo"  del capitano De Falco, con qualcuno che ipotizza che venga chiesto per "ormai obsolete consuetudini marinare" (non merita il link), obsolete consuetudini il "prima le donne e i bambini"? Ma che cazzo di paese è questo? Meschinità e autoindulgenza oltre ogni limite. Un codardo è un codardo, non merita linciaggi mediatici ma nemmeno giustificazioni di alcun tipo.

   Per concludere la perla è il videomessaggio o videoarticolo o come lo si vuol chiamare di Francesco Merlo che è una summa delle stronzate che circolano, video in cui si arriva a contestare il tono e le parole che vengono usate dal capitano De Falco all'indirizzo del comandante Schettino. "Un comandante che deve recuperarne un altro forse dovrebbe ..." ma vaffanculo! Ma di che cazzo parli? In una struttura gerarchica, e guarda caso i militari una struttura di questo tipo hanno, si danno degli ordini, piaccia o meno, altrimenti non sarebbe un esercito ma una riunione condominiale. E se dare ordini, se farlo in maniera decisa è da gerarca forse di gerarchi ha bisogno questo paese. 

   Non mi riesce proprio di immaginarmi in una situazione di pericolo con i soccorritori che esprimendosi con pacatezza ed educazione mettono ai voti le misure da prendere perché ho come il sospetto che le uniche misure da prendere, in quel caso, sarebbero quelle della cassa.
   
   Ben venga chi, anche all'interno di un paese democratico, sappia assumersi l'onere del comando.

23/01/12

Gabriele

Oggi pomeriggio ero di "rappresentanza"; è morto un nostro cliente e insieme ad un collega sono stato al funerale. In realtà mi ha fatto piacere andarci perché , per quel poco che l'ho conosciuto, era una persona per bene. Gabriele era ebreo, la quasi totalità dei nostri clienti lo sono. Io non ero mai stato ad un funerale che non fosse cristiano e forse ancora è così visto che non sono entrato in Sinagoga (e non sono nemmeno certo che si possa chiamare Sinagoga quell'edificio al cimitero) perché non sapevo se la cosa potesse essere a tutti gradita e poi non mi ero procurato nulla per coprirmi il capo. Ho sbirciato da fuori e sono morto di curiosità. A me piacciono i funerali, insomma mi piace la ritualità, la messa in scena del dolore non il fatto che qualcuno sia morto e che ci sia chi lo piange, non sono cosi perverso. Penso che gli uomini abbiano trovato un sistema eccellente per metabolizzare la scomparsa di un caro. Il funerale, ripeto, come messa in scena del dolore, vero e proprio spettacolo con scenografia e coreografia scritta da secoli, millenni, immutabile nella forma, diversa per ogni confessione e diverso ogni volta il protagonista, i protagonisti. Sono talmente convinto della bontà del metodo che penso sia preesistente alle religioni anche se spesso il ritrovamento di tombe negli scavi archeologici viene interpretato come prova di una già sviluppata sensibilità religiosa, quasi che non possa esserci spiritualità al di fuori della gabbia di una religione. Pensavo poi a quale potente strumento di coesione siano le tradizioni e tutta la ritualità ad esse collegata, e quale importanza possano aver avuto per un popolo condannato a millenni di diaspora, popolo che attraverso l'osservanza è riuscito a conservare lingua e abitudini pur essendo integrato in ogni realtà. Durante la cerimonia usano la loro lingua, non so se ci siano speciose polemiche come da noi per la messa in latino. Mi piacerebbe la ritualità senza l'obbligo alla religiosità, credo ci sia un caso di appropriazione indebita da parte del clero. Pensavo poi a quel sottile (enorme) senso di colpa che provo per quello che il mio popolo è stato capace di fare loro nel tempo e fino ad un tempo non così remoto, sono spesso a disagio per questo. Forse per un mio difetto di personalità sono scarsamente individualista. Penso spesso a quello che avrei fatto io come cristiano italiano durante il ventennio fascista, mi piace naturalmente immaginarmi nei panni di un giusto, ma il senso di colpa rimane, lì, anche ora.

19/01/12

  Spesso, non me ne vogliate, trovo più stimolanti i commenti che i post che leggo, solo più stimolanti, nel bene o nel male non meglio del post. Così provo a scrivere qualcosa, la mia risposta, che quasi puntualmente non pubblico perché mi fa più schifo delle cose che solitamente scrivo o semplicemente l'impulso del momento si traduce durante la lenta, lentissima scrittura a due dita in un: " vabbe' ma 'sti cazzi". Poi questa roba rimane lì in magazzino fino al momento in cui la elimino.

    Questo è uno stralcio de "Questa è l'acqua" di David Foster Wallace che avevo copiato in seguito alla lettura di qualcosa riguardo alla religione che ora non ricordo. Visto che Dio, la religione e il rapporto tra atei e credenti è molto frequente sui blog, almeno in quelli che leggo io, mi si è presentata l'occasione che rende attuale il mio sforzo di copiatura passato.

    Nel suo blog Luca Massaro pubblica la trascrizione di una telefonata in cui leggo proprio quello che DFW voleva rimarcare, in realtà è nel commento di Alex. Preciso che non ho nessun intento polemico, essendomi trovato in una situazione simile ho risposto a chi mi annunciava la fine del mondo e l'avvento del regno dei cieli, mentre verniciavo il cancello: " Eccheccazzo potevi passa' prima che me risparmiavo 'sta sudata!" pensando che fosse un povero scemo, la cosa che trovo interessante, ora, è che probabilmente è stato il suo stesso pensiero.

                Da qui comincia DFW, caso mai non notaste il cambio stilistico.

     
    Ci sono due tizi seduti a un bar nel cuore selvaggio dell'Alaska. Uno è credente, l'altro è ateo, e stanno discutendo l'esistenza di Dio con quella foga tutta speciale che viene fuori dopo la quarta birra. L'ateo dice: - Guarda che ho le mie buone ragioni per non credere in Dio. Ne so qualcosa anch'io di Dio e della preghiera. Appena un mese fa mi sono lasciato sorprendere da quella spaventosa tormenta di neve lontano dall'accampamento, non vedevo niente, non sapevo più dov'ero, c'erano quarantacinque gradi sotto zero e così ho fatto un tentativo: mi sono inginocchiato nella neve e ho urlato: " Dio, sempre ammesso che tu esista, mi sono perso nella tormenta e morirò se non mi aiuti ! " - A quel punto il credente guarda l'ateo confuso: - Allora non hai più scuse per non credere, - dice. - Sei qui vivo e vegeto-. L'ateo sbuffa come se il credente fosse uno scemo integrale: - Non è successo un bel niente niente, a parte il fatto che due eschimesi mi hanno indicato la strada per l'accampamento. È facile analizzare questa storiella secondo i criteri classici delle scienze umanistiche: la stessa identica esperienza può significare due cose completamente diverse per due persone diverse che abbiano due impostazioni ideologiche e due diversi modi di attribuire un significato all'esperienza...

    C'è poi la questione dell'arroganza. Il non credente liquida con estrema petulanza e sicumera l'eventualità che gli eschimesi avessero qualcosa a che fare con la sua preghiera di aiuto. D'altro canto i credenti che mostrano un'arrogante sicurezza nelle loro interpretazioni non si contano nemmeno. E forse sono anche peggio degli atei, almeno per la maggior parte di noi qui riuniti, ma il fatto è che il problema dei dogmatici religiosi è identico a quello dell'ateo della storiella: arroganza, convinzione cieca, una ristrettezza di idee che si traduce in una prigionia completa al punto che il prigioniero non sa nemmeno di essere sotto chiave.