24/10/12

sottopassaggio

Ad accoglierti al mattino, se così si possono chiamare le quattro, è l'odore dolciastro dell'urina che sembra trasudare dalle pareti. Sarebbe necessario tirar giù l'intonaco. Le ore popolate di pappagalli con le finestre serrate in cui i vapori urici hanno impregnato le porosità della malta continuano a manifestare i loro effetti nelle notti d'estate, effluvi che godono dell'effetto sinergico dell'umidità di palude bonificata. Scendere dal letto come insetto attero per pisciare, preparare un caffè e uscire prendendo la borsa con la colazione. Loro, contenti del fresco, t'accolgono festanti, il rumore metallico del cancello smorza gli entusiasmi di due terzi del branco, il restante già corre annusando pisciate di cane per la darsena, svolta poi a destra e si avvia ad elemosinare pane al forno di Bozzetto.

19/10/12

venerdì

Sono uscito per andare a prendere un caffè ché ho perso il treno ed erano sotto al portico della stazione. Lui a terra con il culo sui talloni e le ginocchia divaricate ad accogliere l'abbraccio. Mentre il piccolo lo stringe al collo il papà prende la testolina tra le mani e la copre di baci, poi, approfittando del fatto che si è ficcato con il viso nell'incavo tra il collo e la spalla apre non visto la valigia a terra al suo fianco e ne estrae una maschera acquistata allo scopo, la indossa, si stacca : -AAAH SONO UN MOSTRO!- provocando le urla tra il divertito e lo spaventato del figlio. Lei in piedi, vestita per l'occasione, con il mazzo di crisantemi gialli appena ricevuti che li guarda divertita e aspetta in fila per i baci.

18/10/12

con fulmini e meteoriti


Pensavo alla fine del mondo, al fatto che più si avvicina e meno se ne parla e che io quando era argomento alla moda ho trascurato di documentarmi e ora sono ignorante sulle modalità.
Chissà se i Maya hanno lasciato detto qualcosa?
No, perché, se dovessi esprimere una preferenza, vorrei una cosa in stile Sodoma e Gomorra. Insomma, una cosa da far impallidire i registi di quelle pellicole catastrofiste con tanti effetti speciali. E poi vorrei, se posso, e sicuramente posso ché non si può mica rifiutare un ultimo desiderio ad un condannato, dicevo che, se possibile, si potrebbe far arrivare la cosa da ovest, dal mare ché io mi organizzerei per una prima (e ultima) visione dalla banchina con un paio di peroni da 66 e della psilocibina per amplificare la percezione delle luci. E poi dubito che qualcuno fuggirebbe verso il mare disturbandomi la visione ché io chi parla al cinema lo prenderei a calci.

15/10/12

foce

                            
                           
 















Poi,
l'estate, voi uscite.
Mi ritraggo.


10/10/12

compro quel che cazzo mi pare

Una cosa sola è certa, e te la dicono da quando sei piccolo: tu non vai bene e anche le cose, così come sono, non vanno bene devono essere altro. Devi essere altro, avere uno scopo altro e alto. E passi l'infanzia aspettando di essere abbastanza grande da fare quel che cazzo ti pare e vomitare che te Manzoni lo terresti esclusivamente al bagno per stimolare la defecazione. Invece non sei tu quello che non va, ma l'esercito di parrucconi che vogliono avvelenarti il piacere delle cose che vedi, che ti vogliono spiegare come le devi guardare dopo aver dettato le regole sul come e perché farle: il Messaggio e il codice di lettura. Non c'è nessun messaggio, o perlomeno non c'è obbligo di contenerlo. Non c'è codice espressivo che tu, normodotato, non sia in grado di comprendere e: se un quadro un libro non ti piacciono hai titolo per dirlo perché, per quanto possa dispiacere, l'opera d'arte è una merce che sei libero di acquistare o meno senza doverti sentire in soggezione. Se non c'è umano a cui venga l'orchite contemplando la Cappella Sistina il merito è di chi ha prodotto, viceversa l'abnorme sviluppo scrotale durante la proiezione di un film a caso di Nanni Moretti non è una tua colpa. Ti rompi i coglioni al museo? Forse la causa sono quei buontemponi che ti vorrebbero far leggere Leopardi a quattordici anni quando il tuo unico pensiero è trombare la biondina del banco davanti e che inorridiscono al pensiero che in un museo ci possa essere qualcosa da mangiare o che trovare un cesso non sia una chimera, non si mischia sacro e profano. Loro, solo loro, sono i responsabili della morte della cultura in questo paese. Questo lo puoi toccare con mano; dopo aver visitato il museo d'arte moderna di Roma, fatti un giro in Olanda e visita un qualunque museo portandoti i bambini che potrai lasciare nell'apposita area provvista di giochi  fino a quando non vorrai farli mangiare nel ristorante interno.
Da noi no, da noi si chiede assistenza per sopperire all'incapacità commerciale e culturale di quelli che vorrebbero convincerti che lo stupido sei tu.