31/10/11

la prima

Siamo entrati che lo stadio era già pieno, la partita sarebbe iniziata da lì a poco. Ho cominciato a tremare e non ho smesso fino all'uscita. Non so nemmeno che cazzo di partita mi abbiano portato a vedere, ero troppo impegnato a tremare. Insomma, avrò avuto sei anni e tutta quella gente, insieme, che urlava e sventolava, rimane una delle rare emozioni che io ricordi con gioia in un'infanzia di merda. Mi sono fatto l'idea, quel giorno, che se sei maschio eterosessuale e italiano non può non piacerti il calcio, scherzo non sono omofobo, può piacere anche a te. Vabbè qualche cosa avrei dovuto anche dire per arrivare al punto e siccome mi sono incartato, vado. A me sta profondamente sul cazzo la piega che ha preso questo sport che sempre più somiglia a uno di quei programmi di merda in cui la gente va a piangere, ridere, incazzarsi davanti ad una telecamera. Va a far finta di vivere. Calciatori che sembrano essere stati colpiti da una vangata che ottenuto il fallo sgambettano allegri con i loro scarpini oro o magenta, pluritatuati, con fascetta nei capelli e che al gol mettono in piedi coreografie Don Luriesche, ad uso delle telecamere, per dire alle loro veline che sono innamorati o ai loro viziati pargoli che li culleranno qualche minuto prima di restituirli alla tata. E poi l'abuso delle parole, sono tutti Campioni. Un campione è chi ha vinto qualcosa, lei è un campione che con tutto l'oro che ha vinto si potrebbe risanare il debito greco, oppure lui che, per dio e guccinianamente ripeto per dio, quando esultava faceva sembrare L'urlo di Munch il ritratto di una checca isterica.
Per quale squadra tifo col cazzo che ve lo dico, non sono mica di quelli che si tatuano il gladiatore, vivono con una cagna al collo e arredano l'auto con ridicoli bruchi giallorossi.

19/10/11

con rispetto



Signor Presidente a questo ci ha ridotto, i nostri ragazzi costretti a manifestare come quei pezzenti a cui, non lo dimenticherà certo, abbiamo dato la giusta razione di manganellate ogni volta che sono scesi in piazza. 
Abbiamo da sempre dato dimostrazione di abnegazione, di dedizione al lavoro, abbiamo democraticamente pestato cassintegrati, precari e pensionati, ovunque. 
A Genova come a Napoli, sì lo so mi dirà che c'era un altro governo ai tempi dei fatti di Napoli, ma mi consenta di dirle che lo avremmo fatto anche per lei ed il fatto che non ci siamo astenuti dal nostro compito anche con un governo di comunisti non fa che testimoniare della nostra professionalità. 
Non sono tipo da rinfacciare il lavoro dei nostri ragazzi, ma non vorrei si dimenticasse che negli ultimi tempi siamo arrivati al punto di manganellare perfino i terremotati de L'Aquila, che nemmeno ai tempi di Cossiga. 
Che dire più? Vogliamo arrivare a fare una riforma delle pensioni che riguardi anche noi?

Nel frattempo manca tutto, non c'è benzina per le volanti e carta per le fotocopiatrici, alcuni miei ragazzi hanno il manganello in condizioni pietose e non possono sostituirlo, alla prossima manifestazione rischiamo di dover menare con gli asciugamani bagnati e attorcigliati. Questo è il minimo, non vorrei che dovessimo anche portarceli da casa.

Distinti saluti romani

13/10/11

La scoperta improvvisa e inattesa di quel difetto perciò mi stizzì come un immeritato castigo.
Vide forse mia moglie molto più addentro di me in quella mia stizza e aggiunse subito che, se riposavo nella certezza d'essere in tutto senza mende, me ne levassi pure, perché, come il naso mi pendeva verso destra, così...
"Che altro?"
Eh, altro! altro!
Uno, nessuno e centomila-Luigi Pirandello

Benché si stenti a riconoscersi nell'immagine che gli altri ci danno di noi,
o addirittura non ci si riconosca affatto e non si veda nessun punto di contatto con quella che ci siamo costruiti, resta credo, il dovere di analizzare quantomeno i perché di tale discrepanza.
Può succedere che il nostro giudizio sia viziato da omissioni volte a non farci vedere aspetti particolarmente dolorosi della nostra personalità, o semplicemente che sia oggettivamente impossibile riuscire ad avere un'immagine spontanea non viziata da quella autocostruita ( la ricerca allo specchio di Vitangelo Moscarda).

Immagino peraltro che anche l'idea che gli altri si fanno di noi possa subire dei condizionamenti a causa di aspettative funzionali al trovarsi di fronte a questa o ad altra personalità per appagare necessità magari di ordine,
di catalogazione delle tipologie umane.
Ci conforta sapere con chi o cosa abbiamo a che fare.

Non penso per questo che ci si muova esclusivamente nell'ambito dell'aleatorio e del relativo.  Al contrario, l'interpretazione, nostra e altrui, è sicuramente condizionata e in parte difettosa, ma la comparazione tra l'immagine esterna, con le maggiori caratteristiche di spontaneità (lo specchio), e la nostra arricchita della conoscenza storica e quindi della possibilità di risalire alle motivazioni, può esserci illuminante proprio per quegli aspetti che tendiamo a non voler vedere.



Ho scoperto che non sogno
Vorrei sapere
Se mai è accaduto
Non ne conservo memoria.






06/10/11

fetish

Ma che palle, ma cosa avrà fatto mai?
Un oggettino costoso della durata di un anno con cui fare il fico al corso.
Romperete le palle così anche per la Mini Cooper.
Non ha mica inventato la ruota, e nemmeno la penna a sfera.
Ah! Il suo discorso all'università, quale genio, quale originalità.


04/10/11

daspo

Provvedimenti che limitano la libertà senza il pronunciamento di un tribunale ci sono da tempo e nessuno o quasi si è stracciato le vesti. Perché un cazzo di blog dovrebbe essere più importante del diritto di un tifoso ad essere, eventualmente, condannato da un giudice e non da un questore? Tutti troppo intelligenti per cogliere che anche in una partita di calcio non si poteva sospendere lo stato di diritto. Emanare provvedimenti d'emergenza è sempre funzionale ad una deliberato attacco alla libertà individuale, sempre.