02/04/13

Nunzio Departe

Nunzio Departe non sopporta le elezioni.
Vive il suffragio universale come un intralcio al suo diritto a governare.
Il suo diritto nasce da precise ragioni storiche. E dal suo essere migliore.
Nunzio vota, quando vota, come il tifoso della curva sud.
Nunzio è tifoso.
Non potrebbe tifare per altri, nemmeno se la sua squadra tradisse quello spirito sportivo di cui è unica depositaria.
Nunzio è attento agli avversari e distratto con i suoi.
Ha cancellato dal dizionario "solco" e "italiani" perché usato millanta anni fa dal peggior presidente di squadra della storia dell'italico campionato.
Usa con parsimonia "aratro" e "spada".
Nunzio è seriamente convinto che non possano esserci ragioni per non tifare la sua squadra. Tranne l'essere irrimediabilmente deficiente.
Non ha pudore a pensarlo, dirlo e scriverlo accantonando il politicamente corretto di cui è paladino.
Nunzio fa spesso di queste eccezioni: invoca rispetto per le sue femmine e urla troie a quelle della curva opposta, appende nella sua cameretta "Non condivido le tue idee, ma ..." e si fa in quattro per fare l'opposto, è pacifista e antirazzista, anche se... in Lungotevere de' Cenci, davanti ad una Sinagoga...
Nunzio contesta il culto della personalità, ma ha il DVD dei funerali di Berlinguer -plurale come per i Re del...- questa è difficile.
Quando perde, cosa che succede sovente, non si fa domande perché ha già le risposte, mai pregiudizi. Nunzio odia i pregiudizi.